Ho cercato tra i testi più belli degli amici poeti del Mediterraneo le parole che raccontano il mare, per trasformarle poi in emozioni e visioni. Sono versi donati o scelti, sono piccole "rotte del pensiero" verso molteplici orizzonti che il mare dona. Con versi di: Adonis, Anedda, Augry-Merlino, Bekri, Broggiato, Casta√±o, Condorelli, Conte, Cuevas, Dall'Aglio, Khoury-Ghata, Lisi, Pecora, Rafanelli, Scandurra, Sgalambro, Spaziani, Yang, Zucchi.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàLa collana "I diamantini" è nata nel 2012. "Lepidi, novi, expoliti", i suoi libelli cuciti a mano e in tiratura limitata a 60 copie (più alcune prove di stampa) racchiudono un tesoretto poetico e artistico. Ciascuno offre al lettore poesie per lo più in prima edizione italiana. Ogni libretto è uno spazio d'incontro tra un poeta ed un artista che a lui si ispira. Le pagine interne, in speciale carta fatta a mano della Cartiera di Sicilia, recano impressi i testi poetici e il colophon. Sull'ampia aletta di copertina, in carta Tiepolo di Fabriano, la stampa, con tecniche varie, di immagini ispirate alle poesie. Ciascun libretto, in formato A5, è numerato e firmato. Questo volume contiene immagini da stampa calcografica realizzate con acquaforte e puntasecca di Wilma Lok.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàQuesto gruppo di diciotto brevi poesie siciliane è stato da me ritrovato nel grande mare delle carte di Goliarda quando ho affrontato il lavoro di raccolta dei componimenti che costituiscono, il suo corpus poetico ancora inedito. Si presentava unitario, una serie di fogli non inframezzati da altri componimenti in italiano. Appartiene a un unico periodo? Forse queste poesie furono scritte tutte di seguito? Quando? Non è facile stabilirlo. L'unica data certa nella poesia di Goliarda Sapienza è il 1953, l'anno della morte della madre. Anche a me Goliarda ha ripetuto che solo allora ha cominciato a scrivere versi confluiti poi nella raccolta, a cui queste poesie si ricollegano, anzi sembrerebbero quasi dirette traduzioni. E qui sta il punto. A Goliarda l'ispirazione di "Ancestrale" non dovette bastare, la versificazione in lingua italiana non era sufficiente. Il suo ritorno indietro doveva essere completo. Mancava la sua lingua madre nei versi di "Ancestrale". Non è poco. Per ritrovarla dovette discendere agli inferi attraverso l'analisi freudiana che avviò dopo il tentativo di suicidio del 1962. Secondo me questi versi vengono dopo quella data...
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